Marina Falco, “Nemora vultus”

18 novembre – 4 dicembre 2015

Inaugurazione mercoledi 18 novembre dalle 18.00 alle 21.00

Delle boscaglie e dei volti

Ovvero “Piccolo compendio sulla rappresentazione fantastica di luoghi e di persone”, una raccolta di lavori degli anni recenti che, in una sequenza dal ritmo incalzante, danno vita ad un autentico trattato su come sia possibile rinnovare e stravolgere il proprio sguardo sulla realtà e su chi la vive.

Non serve qui, né ora, spendersi nuovamente a ribadire l’ovvio in merito alla maestria pittorica di Marina Falco, attenta indagatrice del corpo umano, e non solo, di lungo corso, che rivolge ultimamente le proprie attenzioni agli scorci boschivi che si intrecciano filiformi, concentrandosi contemporaneamente sul volto umano, declinandolo al maschile e al femminile, per età, inquadrando stretti gli sguardi dei suoi soggetti in primi piani di coinvolgente intimità.

Due pensieri distinti, che corrono parallelamente come i binari di un treno lanciato a folle corsa nei meandri dell’onirico, che anche se forse non si incontreranno mai, sono nutriti dalla stessa intenzione pittorica.

Si aprono radure improvvise, altre volte i rovi si incurvano a rinchiudere, respingendo la luce del sole, invitando in sentieri misteriosi e surreali, evocati per suggestionare, spesso e ovunque, in storie e leggende e miti.

Una ricerca forte, dunque, rivolta al carattere di luoghi e di persone, che si sbarazza delle convenzioni e delle consuetudini, si sbarazza di tutto, persino della pittura stessa: i pennelli riposano sul tavolo, in studio, sono le mani a stendere il colore sulla tela, mettendo e togliendo, plasmando, come se la percezione fisiognomica si facesse senso del tatto in un legame diretto tra ideato e rappresentato, come se la punta delle dita modellasse rami e foglie, domandone la natura selvatica.

E ormai è giunta l’ora non più di raccontare, ma di avventurarsi nel bosco.

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